Cari lettori e lettrici, bentornati nella rubrica di Vortici.it in cui potrete leggere ogni settimana una poesia scritta da un autore o un’autrice della nostra contemporaneità che la nostra redazione ha scelto per voi. Buona immersione nelle profondità del vostro spirito con la poesia di questa settimana che s’intitola “Visionario” ed è stata scritta da Carmela Natascia Santulli:
Parliamo sopra il tempo
senza dare peso al mondo
Quando dentro lo spettacolo
perdiamo ogni secondo
della nostra vita
senza senso di ricerca
e ci spezziamo come il fango
fra le ruote
di una bicicletta
Ma pedala controvento
che Big brother ti ha rubato
anche il cemento
dentro il sangue,
che ci scorre nelle vene
mettiamo insieme questa vita
di tragedie.
Rit.
Io ci sono
dentro le riserve di parole
ho gridato verso il mondo
alla rivoluzione.
Ma io ci sono
dentro le mie mani
ho racchiuso la mia verità
e le lacrime
del mio domani.
C’é una certa religione
che ci ha omologato
dentro un volto di uguaglianza
si presenta, il peso di un’ epidemia
che si sperde ad infezione
dietro i pezzi di una vita
e ci porta via il coraggio
di una nostra
rappresentazione
E siamo uomini malati
dietro una corrente
che si svuota dentro i libri di
“la storia che ci insegna”
fatta di razzie e d’indifferenza
Abbiamo la fedina sporca
per la gioventù persa
che si è rotta.
Rit.
Io ci sono
dentro le riserve di parole
ho gridato verso il mondo
alla rivoluzione.
Ma io ci sono
dentro le mie mani
ho racchiuso la mia verità
e le lacrime
del mio domani.
E siamo quei sopravvissuti
sotto le macerie
dove nemmeno le emozioni
bastano a gridare
e l’alcool non ci serve a superare
la paura di restare
senza affetti
Mentre ci la-sci-amo
ingabbiare
E stanno a spingerci
al macello
come carne senza volto
manipolati a diventare
l’etichetta del sobborgo.
Stiamo solo a lavorare
controvento
che il tempo
è l’unico
che ci rimane accanto.
Rit.
Io ci sono
dentro le riserve di parole
ho gridato verso il mondo
alla rivoluzione.
Ma io ci sono
dentro le mie mani
ho racchiuso la mia verità
e le lacrime
del mio domani.
E non ci sto
a sussurrare
il credo della mia disperazione
e grido:
Ora tocca al ritmo delle strade
il senso del futuro.
Molti penseranno che sono un visionario
Perché ad una vita
in cui non sapevo avere un posto
io ho risposto
dentro i tagli alla paura
di sembrare più corrotto
Eppure sono risalito
dal marcire del mio vuoto
Perché sono concimato
dalla vita
che non crollo
seppure abbandonato
al mio dolore
io oso costruire e reinventare
la parola essere umano
senza doverci stare male
Rit.
Io ci sono
dentro le riserve di parole
ho gridato verso il mondo
alla rivoluzione.
Ma io ci sono
dentro le mie mani
ho racchiuso la mia verità
e le lacrime
del mio domani.
E non ci sto
a sussurrare
il credo della mia disperazione
e grido:
Perché non siano i limiti a fermarmi
nell’azione.
Perché non siano i limiti a fermarmi
nell’azione
Carmela Natascia Santulli
Massimiliano Spiriticchio