Storia di un bambino e un bronco in 3D…
L’articolo che vi apprestate a leggere è pubblicato a poche ore dall’apertura ufficiale delle Feste Natalizie. Vortici.it quest’anno decide di raccontarvi una vittoria scientifica italiana. Il protagonista è un bambino di 5 anni affetto da broncomalacia, ovvero la perdita della funzione di supporto da parte degli anelli di cartilagine che compongono le vie aeree. È una lesione relativamente rara che produce una limitazione del normale flusso d’aria attraverso i bronchi conducendo all’insufficienza respiratoria. Inoltre tende ad impedire l’espettorazione(espulsione per via orale il muco bronchiale o tracheale, mediante la tosse), provocando l’intrappolamento delle secrezioni e favorendo le infezioni polmonari. Può avere origine genetica, ma può anche derivare da alcune forme di prematurità e manifestarsi in seguito a traumi e infiammazioni croniche.
Scienza e tecnologia in questo caso complesso, hanno lavorato in perfetta sinergia realizzando qualcosa di straordinario: qui entra in scena il coprotagonista di questa splendida storia, parliamo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma un’eccellenza italiana, riconosciuta a livello mondiale.
È proprio qui che è stato realizzato l’impianto di un bronco biocompatibile, il primo intervento di questo genere in Europa.
Il bronco 3D è stato interamente progettato da questa struttura ospedaliera, con sofisticate tecniche di imaging(cioè di immagine) e bioingegneria. È stato stampato con materiale bio-riassorbibile che sarà progressivamente eliminato dall’organismo stesso, dopo aver accompagnato la crescita dell’apparato respiratorio del bambino, una volta restituito al bronco la sua normale funzionalità.
A poco meno di un mese dall’operazione, il bimbo è potuto tornare a casa.
Il delicato intervento è durato otto ore, è stato eseguito il 14 Ottobre scorso, da Adriano Carotti, responsabile dell’Unità di funzione di cardiochirurgia complessa con tecniche innovative, in collaborazione con i chirurghi delle vie aeree del Laryngo-Tracheal Team, diretto da Sergio Bottero. Il bronco 3D è il risultato di un progetto dell’ospedale romano basato su uno studio dell’Università del Michigan, dove sono stati eseguiti i primi 15 impianti del genere. Il dispositivo personalizzato è stato disegnato sull’anatomia del paziente, partendo dalle immagini bidimensionali (Tac) realizzate nel Dipartimento di diagnostica per immagini guidato da Aurelio Secinaro e poi rielaborate con sofisticate tecniche di bioingegneria da Luca Borro dell’Unità di Innovazione e Percorsi Clinici.

Il modello tridimensionale, una gabbietta cilindrica che riproduce la struttura del bronco, è stato stampato con policaprolattone e idrossiapatite, composto bio-riassorbibile che sarà eliminato dall’organismo nell’arco di due anni circa.
Un traguardo davvero splendido a 150 dalla nascita di quest’ospedale(1869-2019), ambiente certamente ricco di figure professionali di altissimo livello ma anche luogo di straordinaria umanità, a cui auguriamo di raggiungere traguardi sempre più importanti, come solo la Buona Scienza sa fare…
Immagine di copertina: Youtube
Fonte video: https://www.youtube.com
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
– Animazione 3D del bronco impiantato su un bimbo di 5 anni con la tecnica del Bioprinting 3D(3 Dicembre 2019)
TG2000
– I bronchi ricostruiti con stampante 3d per piccoli malati(3 Dicembre 2019)
Miniatura: ANSA