La rivista Vortici prova a far emergere dei mondi piccoli, strani, apparentemente insignificanti, sempre alla ricerca di buone notizie.
Questa volta chi vi scrive (almeno inizialmente) è stata guidata non dalla curiosità ma da una strana parola giapponese: hikikomori.
Il termine indica i ritirati sociali o autoreclusi e descrive un fenomeno noto in Giappone fin dal 1980 ma che negli ultimi anni è comparso anche in Italia, ed è considerata un’epidemia silente che in pochi sanno riconoscere e curare.
Per capirne di più mi affido alle spiegazioni esaurienti di Matteo Lancini, psicoterapeuta che da anni cura i ragazzi italiani afflitti da questo male di vivere.
“È una forma estrema di protesta sociale, un grido di dolore che nasce dal non sentirsi adeguati ai propri coetanei, incompresi a scuola, schiacciati dalla competizione”.
“A questi ragazzi ipersensibili, spesso intelligentissimi, il ritiro dal contesto sociale sembra l’unica salvezza da un mondo esterno che li fa soffrire”.
Una ricerca recente ha stabilito che gli hikikomori italiani sono oltre centomila e giovanissimi di età.
Sono gli adolescenti le vittime di questo isolamento subdolo che trova nella rete internet non solo un unico ponte di comunicazione ma, addirittura, in positivo un’ancora di salvezza.
Lo sa bene il giovane psicologo sociale, Marco Crepaldi, che nel 2013 ha fondato il sito “ Hikikomori Italia”, subito sommerso da richieste d’aiuto(http://www.hikikomoriitalia.it/).
Per contrastare questo fenomeno definito da Crepaldi stesso “un’emergenza sociale, finora senza risposta”, Lancini indica una strada da intraprendere con coraggio.
Alla domanda: come li curiamo? risponde: “Entrando nel loro dolore con la psicoterapia[…] e poi cercando con infinita pazienza ogni strumento che li tiri fuori dalla autoreclusione. Per i ragazzi che giocano su Internet si sfrutta il rapporto virtuale con gli altri gamer(giocatori), che a volte organizzano incontri per conoscersi dal vivo”.
Un elemento importante è innegabile la rete e i social, da tutti noi etichettati spesso e non a torto in malo modo, in questo caso diventano una necessità positiva per tutte queste persone che si sentono emarginate.
Genitori autorevoli e Internet formano un connubio perfetto per ottenere nel tempo una guarigione completa.
Immagine: Emoticon con un tablet pc
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Annapaola Di Ienno