Forse qualcuno di voi, leggendo il titolo di quest’articolo, ha pensato che la risposta alla domanda in esso contenuta sia scontata. Molto spesso, in effetti, capita di vedere che, nelle nostre città, le zone sono ben distinte, tra quelle più ricche, sicure, colorate e quelle invece più degradate, che appaiono scolorite e povere. Ma c’è chi pensa che tutto questo sia in realtà il frutto del nostro modo di percepire le cose, in base al quale gli spazi stessi delle città vengono organizzati in modo tale da creare zone in cui il benessere stenta a decollare e zone invece sicuramente più confortevoli. Non parliamo solo di Papa Francesco e di quella sua radicata convinzione secondo cui “a volte le cose si vedono meglio dalle periferie che dal centro” perchè da lì si capiscono meglio i modi vivere delle persone comuni, che incontriamo tutti i giorni. Parliamo anche di tante persone e tante realtà che, spesso nel silenzio mediatico, si muovono puntando su progetti che, nel loro piccolo, mettono insieme, creano ponti legami, forniscono occasioni d’incontro tra i cittadini e le associazioni stesse. In questi giorni sta accadendo proprio questo a Pescara, la città dalla quale noi di Vortici.it scriviamo, dove un quartiere della cosiddetta “periferia”, Zanni, sta facendo da apripista per una serie di iniziative che coinvolgono altre zone della città. Noi abbiamo curiosato grazie alla collaborazione di chi sta operando sul campo. Adesso, senza indugio alcuno, vi portiamo “in medias res”, con le voci dei protagonisti:
Avremmo potuto intervallare l’ascolto dell’audio con nostri interventi. Ma abbiamo preferito fare altro, per portarvi la freschezza e l’entusiasmo di chi crede davvero in progetti come questi. Ed ora vi lasciamo con la stessa domanda con la quale ci ha lasciato, chiusa l’intervista, Casto di Bonaventura, la stessa con cui abbiamo cominciato: ma le periferie esistono davvero?
Massimiliano Spiriticchio