Tra i tanti aspetti che rendono affascinante la professione del giornalista molti di noi che la svolgiamo ne individuano alcuni che sentono particolarmente come propri e che li spingono in modo significativamente profondo a proseguire con un entusiasmo che incredibilmente si rinnova sempre. Nel caso di noi di Vortici.it uno di questi aspetti è quello di poter raccontare storie positive e fare incontri che ogni volta offrono nuovi sguardi sulla Vita e sul mondo in cui ci muoviamo ed esistiamo. Mai come in questo periodo stiamo tutti scoprendo o riscoprendo la bellezza e la forza dei legami umani. Nel nostro caso ce n’è uno che è nato anche grazie a questo giornale. Stiamo parlando di quello con una famiglia da sempre molto amata da noi e da tutti voi. Ricorderete sicuramente la storia di Michela Napolitano, della sua famiglia e, in particolare, di sua figlia Elvira, che abbiamo raccontato con diversi articoli sulle nostra pagine: avevamo raccontato la loro storia e ci eravamo poi soffermati a contemplarla ammirati con gli occhi della giovane Elvira. Per noi Michela ed Elvira sono diventate amiche inseparabili, grazie anche alle numerose poesie di cui Michela ci ha fatto dono e che abbiamo pubblicato insieme ad alcuni suoi spunti di riflessione, sempre originali e carichi di positività. Ma c’è un particolare che abbiamo sempre considerato tutt’altro che secondario nelle storie che su queste pagine vi raccontiamo: ogni persona che incontriamo è un dono, ogni storia che raccontiamo è un regalo che non possiamo non condividere con voi. Nel caso di Elvira Festa questo è vero in una maniera tutta speciale, perchè lei, come sua madre, è per noi un’amica speciale. Per questo, in questo periodo, abbiamo deciso di andarle a trovare, per ora solo mediaticamente, e naturalmente di portarvi con noi.
Quando raggiungiamo al telefono Elvira, la nostra amica speciale ci risponde dalla sua casa in campagna e la immaginiamo immersa nel verde dei dintorni della sua abitazione rurale, con una decina di cani dei quali parla con grandissima gioia. “Nomen omen” (cioè “il nome è un presagio”) ci viene spontaneo pensare riflettendo su quel suo cognome, Festa, che descrive tanto bene la sensazione che proviamo ad ogni incontro con lei, quando sentiamo la sua voce amica, allegra e gioiosa. La condivisione delle nostre esperienze, delle nostre considerazioni scatta automatica, come se la distanza fisica semplicemente non esistesse, come se fino al giorno prima fossimo stati a cucinare o lavorare o giocare e correre insieme: Elvira racconta con spontaneità grandissima cosa sta facendo e come sta vivendo questo periodo in un’intervista andata in onda su Radio Speranza InBlu, che quì vi proponiamo:
Quando la nostra chiacchierata radiofonica si conclude, continuiamo a parlare, a condividere le esperienze di vita, gli aneddoti, le vicende che ci capita di vivere: “Una cosa che ho dimenticato di dire nell’intervista – dice Elvira ad un certo punto – è che, qualche giorno fa, sono andata per due giorni con una delle mie sorelle in tenda all’interno della nostra campagna, che è molto grande. Mi sono portata il libro scritto da mia madre, Venti giorni per un’alba, e me lo sono riletto con qualche lacrimuccia e facendo ancora una volta una serie di riflessioni. È stata un’esperienza bellissima” racconta con la voce al tempo stesso emozionata e gioiosa. “Adesso – ripete – ho una gran voglia di abbracciare le persone a cui tengo”. Elvira non sta ferma nemmeno ora che, come tutti, è in casa con la famiglia. Non lo dice con le labbra, ma tutto in lei comunica che il motivo è uno solo: l’Amore si muove sempre, senza smettere mai, anche quando il corpo è in quarantena. La storia di tanti personaggi illustri ce lo ha mostrato in passato. Quella di Elvira lo rende evidente oggi.
Massimiliano Spiriticchio