La missione denominata Ixpe
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Vi parliamo della missione denominata Ixpe (Imaging X-ray Polarimetry Explorer). L’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) vi partecipa a fianco della Nasa. “È una missione che spinge all’estremo la nostra capacità di fare scienza e alla quale l’Italia contribuisce con tecnologie all’avanguardia mondiale”, ha dichiarato il Presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia, nell’incontro organizzato il 3 Dicembre scorso in vista del lancio, avvenuto alle 7.00 ora italiana il 9 Dicembre scorso, presso il Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida), con un razzo Falcon 9 della società privata SpaceX.
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Al lancio hanno assistito in presenza il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia e l’Amministratore della Nasa, Bill Nelson. “Siamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti a consegnare puntualmente l’innovativa strumentazione scientifica di Ixpe, nonostante la sfida della pandemia” e tutto ciò è “una vera dimostrazione di eccellenza del team italiano della missione” ha sottolineato il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Adesso la parola passa alla scienza, a nuove scoperte rese possibili dall’impegno spaziale del nostro Paese”, ha dichiarato assistendo al lancio nella base spaziale Usa. “La Nasa e l’Agenzia Spaziale Italiana, gli Stati Uniti e l’Italia hanno una lunga tradizione di cooperazione bilaterale su missioni spaziali di successo e la missione Ixpe rappresenta un altro esempio virtuoso della capacità italiana di lavorare con partner internazionali per la crescita delle attività spaziali a livello globale”, ha ricordato.
Noi, spinti dalla curiosità e per capirne di più ci avvaliamo, anche di questo contributo video introduttivo e contemporaneamente esplicativo(dal punto di vista tecnico) del progetto Ixpe.
Si tratta di una missione che fa parte del programma spaziale SMEX (Small Explorer) della NASA sulla quale sono installati 3 telescopi con rivelatori in grado di misurare la polarizzazione nei raggi X emessi da sorgenti cosmiche. I rivelatori finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e sviluppati da un team di scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), hanno una sensibilità di due ordini di grandezza migliori del polarimetro nei raggi X a bordo di Orbiting Solar Observatory (OSO-8), una missione operativa effettuata tra fine anni 60′ e inizio anni 70′. Il team italiano, dunque già dagli anni 70′ ha una lunga esperienza in fatto di rivelatori per misure di polarizzazione nei raggi X.
IXPE aprirà una nuova “finestra” astrofisica i cui principali obiettivi saranno lo studio dei nuclei galattici attivi (AGN), microquasar, pulsar e pulsar wind nebulae, magnetar, binarie nei raggi X, resti di supernova e centro galattico sotto la lente della polarimetria. IXPE fornirà misure contemporanee di polarizzazione, variabilità spettrale e sarà in grado anche, per la prima volta di fornire immagini delle sorgenti cosmiche in polarimetria, permettendo così di studiare la geometria e i processi fisici di emissione di radiazione e accelerazione di particelle, in ambienti con campi magnetici e gravitazionali estremi.
La missione “spinge all’estremo la nostra capacità di fare scienza, ci sono tecnologie nei rivelatori che sono all’avanguardia mondiale e altri strumenti tecnologici che aprono a opportunità per altri tipi di applicazioni, ” ha dichiarato sempre il Presidente Saccoccia durante la conferenza stampa organizzata insieme a INAF e INFN per presentare IXPE. “Una missione sviluppata con risorse diciamo modeste, come è negli intenti di questa classe di missioni della NASA, e sviluppata in tempi invidiabili”.
“Il contributo italiano alla missione si è assestato intorno a 20 milioni di euro a cui si aggiunge un contributo fornito come servizio, soprattutto per il fatto che offriamo la base di Malindi per la ricezione dei dati. Quindi parliamo di un ritorno straordinario rispetto all’investimento”.
Dichiara infine il Presidente dell’INAF Marco Tavani “Erano tantissimi anni che la comunità scientifica aspettava uno strumento come quello messo a punto in Italia per questa missione”.
“IXPE aprirà una finestra nuova nello studio delle sorgenti cosmiche con oggetti estremi: stelle di neutroni, buchi neri sia di piccola massa che estremamente più massivi, molto più energetici, che sono in galassie lontane. Noi abbiamo avuto vari strumenti negli ultimi decenni per studiare le configurazioni di questi oggetti molto peculiari, e quindi abbiamo delle diagnostiche che però sono incomplete perché mancano delle informazioni sulla geometria dei campi magnetici, manca il ruolo anche dell’oggetto centrale rispetto al disco di accrescimento. Già 50 anni fa, quando i raggi X sono stati scoperti da sorgenti cosmiche, i teorici hanno immediatamente pensato ad avere l’informazione della cosiddetta polarimetria. Ora c’è l’avremo. Veramente sarà la prima volta in assoluto che questa informazione sarà rivelata da IXPE e questo è un grande successo italiano in collaborazione con la Nasa certo ma il rivelatore è nostro, e questo aprirà non solo la comprensione teorica di fenomeni che in parte già prefiguriamo ma ci saranno sicuramente delle sorprese,” ha concluso Tavani. “Il bello viene ora”.
* Occorre essere tutti responsabili! Abbiate cura di voi, dei vostri cari e dei vostri amici.
Immagine di copertina – Rappresentazione artistica del telescopio spaziale Ixpe (ASI)