“Tutti vorremmo vivere in un Paese che adotta politiche sanitarie che non lasciano soli coloro che potrebbero aver bisogno di cure mediche: il Servizio sanitario nazionale risponde a tale requisito. È la soluzione migliore”. Questa è la coraggiosa e sicuramente veritiera affermazione di Nerina Dirindin, ex direttrice generale del Ministero della Salute, autrice del libro: È tutta salute. In difesa della sanità pubblica (Edizioni Gruppo Abele).
A Dicembre di quest’anno(pochi di noi ne sono a conoscenza probabilmente, escludendo gli addetti ai lavori), il nostro Servizio Sanitario Nazionale(SSN) compie quarant’anni; un “compleanno” che può costituire l’occasione per una rigorosa riflessione sul diritto alla salute nel nostro Paese. Da molti anni, infatti, assistiamo a un lento e continuo impoverimento della sanità pubblica, spesso presentato ai cittadini come inevitabile conseguenza dell’assenza di risorse economiche. È (solo) questa la ragione della riduzione dei servizi per la salute? Quante risorse destiniamo, di fatto, al sistema sanitario? Chi ha responsabilità inderogabili in tema di tutela della salute? Che relazione c’è tra povertà e salute? A questi e a molti altri quesiti risponde Nerina Dirindin in un volume ricco di dati e informazioni e rivolto a tutti, non solo agli addetti ai lavori.
Scrive Elisabetta Favale: L’autrice denuncia la molta indifferenza nei confronti del Servizio sanitario nazionale, dalla politica fin dentro la società e il dibattito pubblico. C’è chi pensa che il SSN debba essere superato perché non più sostenibile. Chi crede di non averne bisogno perché capace, nell’eventualità, di potersi permettere qualsiasi tipo di cura o farmaco. E c’è chi, anche in posizioni di potere, reputa il tema semplicemente troppo difficile da governare, relegandolo al fondo dell’agenda politica, all’insegna del laissez-faire. Un’indifferenza che lascia spazio a malfunzionamenti, corruzione e malasanità. A farne le spese, come sempre, è la comunità intera. Che fare, dunque?
Il testo è suddiviso in capitoli e paragrafi di piccole dimensioni, ognuno dei quali affronta con rigore scientifico uno specifico tema, evitando tecnicismi quando non necessari. Pur seguendo un unico filo logico, ogni paragrafo può essere letto in modo autonomo rendendo il volume uno strumento di utilizzo pratico per tutti i cittadini e le cittadine che vogliano approcciarsi al tema della salute pubblica.
L’autrice chiarisce, fin dal primo capitolo, come una società può migliorare il proprio benessere solo se aumenta il benessere di coloro che occupano la posizione più svantaggiata: concetto fondante della sanità pubblica. Al secondo capitolo è affidata la lotta ai luoghi comuni, ormai stratificati nell’immaginario comune, smontandoli uno a uno con dati, analisi e grafici. La sanità costa davvero troppo? I privati sono fuori controllo? I ricchi non hanno bisogno dell’assistenza sanitaria pubblica? Domande che trovano risposte anche nel terzo capitolo del volume, che affronta la relazione fra povertà e salute. Si parla poi di appropriatezza delle cure, caposaldo per evitare sprechi e prescrizioni inutili, per poi concludere con un invito a rilanciare la centralità, nel dibattito politico, della sanità pubblica, la sua gratuità e il suo libero accesso. Per promuovere «un movimento culturale teso a rivalutare il ruolo svolto dalla sanità pubblica quale fattore di coesione sociale e di promozione del benessere». Perché il diritto alla salute è un diritto umano, da salvaguardare e proteggere da ogni forma di speculazione e depauperamento.
Questo volume ha dunque il compito di fare luce, punto per punto, a proposito delle tante domande che aleggiano sulla sanità pubblica italiana, per evitare di restare prigionieri di argomenti non disinteressati che, allo stato attuale mirano unicamente a favorire gli affaristi del mercato della salute. Si può definire un’operazione verità che provvede a sfatare i luoghi comuni del Sistema sanitario nazionale. Scopriremo meglio la sanità pubblica: come funziona, chi ne ha bisogno, chi paga e come il welfare per i più svantaggiati aumenti il benessere della società intera.
A titolo di pura curiosità decidiamo di farvi conoscere l’autrice più da vicino, pubblicando questo video datato 16 Dicembre 2013, in un intervento che ne dimostra la competenza e la fermezza:
Nerina Dirindin
Professoressa di Economia pubblica ed Economia sanitaria all’Università di Torino, è stata direttore generale della programmazione del Ministero della sanità e assessore alla sanità e assistenza sociale della Regione Sardegna e attualmente è senatrice e membro della Dodicesima Commissione permanente (igiene e sanità). È autrice di numerosi saggi e volumi, tra cui Elementi di economia sanitaria (Bologna, 2004) e In buona salute (Torino, 2004, scritto con P. Vineis). Collabora al Rapporto sulla finanza pubblica italiana, curato annualmente da M.C. Guerra e A. Zanardi per il Mulino.
Immagine di copertina: Edizioni Gruppo Abele
Foto: Edizioni Gruppo Abele
Fonte video: https://www.youtube.com
Gruppo Abele
Salute – Obiettivo 100% – L’appello di Nerina Dirindin(16 Dicembre 2013)
Annapaola Di Ienno