Il cuscino che respira
Dopo un pò di tempo, torniamo a parlare di progressi scientifici.
Questa settimana, in particolare, scegliamo di occuparci del nostro benessere psico – fisico.
C’è una piccola notizia, passata in sordina(visti i tempi che viviamo, non c’è da meravigliarsi), ma che per noi di Vortici.it, ha la sua importanza poiché si tratta della nostra salute.
Lo stress è il nostro nemico principale, per contrastarlo, ciascuno di noi, sceglie la modalità più opportuna.
In generale c’è chi decide di ricorrere ai farmaci tradizionali, all’omeopatia, alla psicoterapia, alle tecniche di meditazione. Come vi dicevamo inizialmente, c’è una piccola novità che vogliamo segnalarvi o se preferite portare alla vostra attenzione.
Nello specifico una ricerca del gruppo di Alice Haynes dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, ha testato un “cuscino che respira”, capace, tramite le percezioni tattili stimolate in chi lo abbraccia, di calmare gli stati di ansia e preoccupazione che, durante le sessioni d’esame, affliggono gli studenti(la prima categoria scelta per la sperimentazione).
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, ha come obiettivo l’individuazione di un rimedio alternativo agli psicofarmaci e alla psicoterapia, per consentire alle persone stressate di ricevere un supporto psicologico quando necessario.
Scopriamo da vicino il funzionamento del dispositivo:
Occorre precisare che non parliamo, ovviamente, di un guanciale normale. Nello specifico, i ricercatori dell’Università britannica – dopo vari tentativi – hanno creato un dispositivo speciale che, sfrutta l’aptica affettiva(non senza prima scoprire, cos’è di preciso la percezione aptica, in generale, cliccando qui), cioè la pratica nella quale le sensazioni tattili riescono a stimolare il senso di benessere di una persona, riuscendo a ridurre i livelli di stress e ansia durante il sonno.
I prototipi dei cuscini antistress:
Il cuscino che respira è il frutto di una lunga analisi dei ricercatori britannici che hanno eseguito diversi test usando guanciali differenti, prima di arrivare a una soluzione ottimale.
Gli autori dello studio, infatti, hanno proposto a ventiquattro studenti di età compresa tra i 21 e i 40 anni di testare cinque diversi prototipi.
Il primo simulava la respirazione umana, il secondo il battito cardiaco, il terzo faceva le fusa come un gatto, il quarto riproduceva il respiro e faceva le fusa, il quinto emanava un anello di luce soft nella stanza da letto.
I risultati hanno evidenziato come il cuscino più adatto a disinnescare lo stato di ansia e stress sia stato quello “respiratorio” capace, secondo i test, di regalare un effetto calmante, lenitivo e rilassante.
Il prototipo finale, messo a punto dai ricercatori, è lungo circa 35 centimetri, largo 25 e spesso 15. Il guanciale è rivestito di morbida microfibra di poliestere e velluto a coste. Dev’essere stretto al corpo tra la pancia e il petto.
Il cuscino ha una frequenza di dieci respiri al minuto(le persone in genere respirano a una velocità compresa tra 12 e 18 respiri al minuto), dunque è stato pensato per generare una respirazione lenta, ideale per ridurre l’ansia.
I risultati dei test:
Una volta completato il design del cuscino respiratorio, il dispositivo è stato testato su 129 adulti di età compresa tra 18 e i 36 anni. Di questi circa il 75% sono donne.
I partecipanti sono stati successivamente, divisi in tre gruppi: un primo gruppo ha fatto meditazione respiratoria standard per 8 minuti con le cuffie; un secondo gruppo ha trascorso lo stesso tempo, semplicemente, stando seduto e senza poter usare gli smartphone; un terzo gruppo ha utilizzato i cuscini respiratori con delle cuffie per isolarsi dal mondo esterno.
I partecipanti che sono stati sottoposti al test hanno misurato l’ansia prima, durante e dopo l’esperimento.
I ricercatori hanno scoperto che il cuscino non solo è stato efficace quanto la meditazione, ma, è stato particolarmente utile, per gli studenti che dicevano di aver spesso sperimentato un’ansia da esami molto elevata.
“Crediamo che il cuscino respiratorio – si legge nel rapporto – potrebbe anche fornire supporto a una vasta gamma di persone, e in particolare a quelle che potrebbero trovare inaccessibili metodi/trattamenti esistenti come la meditazione”. “Il cuscino – spiegano i ricercatori – è facile da usare anche mentre si è impegnati in altre attività, come guardare la TV o parlare con qualcuno e deve essere pensato come un dispositivo complementare che le persone possono avere in casa per fornire comfort e supporto quando necessario”.
Gli scienziati hanno rilevato che, in ogni caso, saranno necessari nuovi test, per stabilire la reale efficacia del cuscino che respira.
Attendiamo fiduciosi l’esito finale…
* Occorre essere tutti responsabili! Abbiate cura di voi, dei vostri cari e dei vostri amici.
Immagine di copertina: Pixabay