“Date all’uomo la dignità e lasciatelo essere individuo, affinché trovi la sua comunità e la ami”, parto da questa frase di Carl Gustav Jung, non per parlare di psicologia.
La parola comunità è un sostantivo femminile. Il dizionario la definisce così: Insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni.
In questo periodo, più che in altri siamo chiamati a nutrire e a nutrirci del senso di comunità, per sentirci parte di un insieme più grande e coeso che affronta tutti insieme le avversità. Per questo motivo vi proponiamo una lettura che affronta il tema delle comunità.
Parliamo del libro: La geografia della speranza – Viaggio nell’Italia che resiste di Martina Di Pirro (Edizioni Gruppo Abele), prefazione di Giuseppe De Marzo e postfazione di Marco Revelli.
Geografia della speranza é un approfondimento sulle associazioni, le realtà e gli enti che diffondono e applicano sui territori le buone pratiche d’integrazione, socialità e collaborazione, coinvolgendo tutta l’Italia da Nord a Sud.
Già la presentazione del libro è significativa:
L’incremento della povertà e delle disuguaglianze, continuo dal 2008, ha avuto un’ulteriore impennata drammatica con l’epidemia da Covid-19 e probabilmente aumenterà ancora. In parallelo si sono affermate politiche economiche e sicuritarie che hanno inasprito il contrasto tra poveri. In questo clima è nata, nel 2017, la Rete dei Numeri Pari: un insieme di centinaia di realtà impegnate a realizzare e diffondere nei territori relazioni e modelli economici fondati su solidarietà e integrazione. “La geografia della speranza” racconta alcune di queste esperienze. Di persone che organizzano mercati locali a chilometro zero, che combattono gli sprechi, che partecipano alla rigenerazione di aree dismesse e al ripristino di spazi urbani. Che aprono servizi di accoglienza e riconvertono fabbriche fallite. Che promuovono doposcuola popolari, servizi di cura, azioni di prossimità e molto altro ancora.
Realtà contro le disuguaglianze
Disuguaglianza: una parola «stantia, pronunciata sempre più spesso da coloro che la producono», come afferma Martina Di Pirro nella sua introduzione. L’Italia è un paese colmo di disuguaglianze, siano esse di genere, di reddito, di possibilità o di opportunità. Disuguaglianze che il coronavirus ha esacerbato e amplificato. Ma è anche terreno fertile per la nascita di tante realtà, il famoso terzo settore, che fa della vocazione sociale, dell’integrazione e della cooperazione la propria mission. Realtà che s’intrecciano e costruiscono reti fra loro per raggiungere meglio e prima i propri obiettivi. Fra queste spicca la Rete dei Numeri Pari, che fa da raccordo a più di quattrocento realtà che sui territori promuovono le buone pratiche sociali. Associazioni che sopperiscono al vuoto politico con azioni concrete di welfare, di supporto e di rigenerazione del territorio, e che Martina Di Pirro ha deciso di raccontare.
Agire sul territorio
La geografia della speranza è quindi un grande racconto di viaggio. Un reportage denso di spunti, con interviste a protagoniste e protagonisti che queste realtà le hanno create e le animano tutt’ora. Sono anche una testimonianza di quanto la pandemia globale di coronavirus abbia portato con sé una radicale trasformazione delle associazioni coinvolte e delle pratiche sociali che mettono in atto. Quindici realtà da nord a sud per rappresentare un’Italia che non si arrende alle disuguaglianze ma agisce quotidianamente per contrastarle: “Dalla Sicilia al Veneto, hanno dato vita a territori più coesi e inclusivi, tornando a dare valore alle aspirazioni fondamentali delle persone”.
Un viaggio articolato lungo più di un anno, è quello che ha portato Martina Di Pirro a incontrare realtà diversissime fra loro per scopi, progetti e pratiche. Fra queste, una Onlus che gestisce beni confiscati alle mafie, ma anche un centro sociale che organizza doposcuola, palestre e corsi di musica; un’associazione che fa incontrare chi ha necessità di cibo con chi ne ha troppo, ma anche un coordinamento di docenti che diffonde cultura e didattica contro le mafie; il polo che accoglie persone senza fissa dimora e lo stabile occupato che offre un tetto a chi non può permettersene uno. Ci sono alcune realtà giovanissime, altre con più di cinquant’anni di storia alle spalle.
La geografia della speranza è un’occasione per riflettere su quanto lavoro si faccia e su quanto ce ne sia ancora da fare nei territori, in strada, a volte sopperendo a una politica spesso chiusa nei suoi palazzi, sorda ai bisogni delle persone vere, vive e reali che le vivono accanto.
Abbiamo l’opportunità di conoscere da vicino una mappa di cose belle che accadono nel nostro Paese e che spesso non si conoscono e a noi di Vortici.it, simili ricchezze di contenuto, ci attraggono come una calamita perché inducono a pensare positivo.
Martina Di Pirro: è autrice e giornalista. Esperta di Africa orientale, Europa e Diritti umani, collabora con testate nazionali e internazionali. Si occupa di comunicazione politica ed elaborazione di strategie digitali. Nel 2020 ha ricevuto il Premio per il giornalismo investigativo e sociale dell’Associazione Mani Tese, realizzato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics).
* Occorre responsabilizzare noi stessi! rispettare e attenerci tutti, scrupolosamente e responsabilmente alle regole che abbiamo ricevuto, abbiate cura di voi, dei vostri cari e dei vostri amici.
Immagine di copertina: Edizioni Gruppo Abele
Foto: Edizioni Gruppo Abele
Annapaola Di Ienno